Isaac Newton |
Sir Isaac Newton (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 25 dicembre 1642 – Londra, 20 marzo 1727) è stato un matematico, fisico,filosofo naturale, astronomo, teologo ed alchimista inglese. È considerato una delle più grandi menti di tutti i tempi. Fu Presidente della Royal Society (l'accademia nazionale inglese delle scienze) e contribuì in maniera fondamentale in più campi del sapere. Egli contribuì alla Rivoluzione scientifica e al progresso della teoria eliocentrica. A Newton si deve anche la sistematizzazione matematica delle leggi di Keplero sul movimento dei pianeti. Nel 1679, Newton intraprese gli studi sulla gravità, sulla meccanica classica, e sugli effetti di queste sulla determinazione delle orbite dei pianeti e sulle leggi di Keplero. Consultò su questo Robert Hooke e Flamsteed astronomo reale. Newton avrebbe probabilmente tenuto per sé le sue scoperte se Edmund Halley non gli avesse chiesto la risposta di un problema meccanico. Newton gli mostrò il suo manoscritto intitolato De Motu Corporum (1684) che conteneva le tre leggi del moto. Halley convinse Newton a pubblicare quelle carte ed egli, inserendo il manoscritto in un'opera più ampia, diede alle stampe i Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (Principi matematici della filosofia naturale) comunemente chiamati Principia.
L'opera, pubblicata nel 1687 in tre volumi, è unanimemente considerata un capolavoro assoluto della storia della scienza; con essa Newton stabilì le tre leggi universali del movimento che non sono state migliorate per i successivi trecento anni. Egli usò la parola latina gravitas (peso) per la determinazione analitica della forza che sarebbe diventata conosciuta come gravità e definì la legge della gravitazione universale.
Nelle biografie di vari scienziati famosi compaiono spesso leggende che dovrebbero far capire meglio alcune cose da loro elaborate o fatte o pensate. Così vi è la leggenda di Archimede che, trovato il modo di capire quanto oro vi fosse nella corona di Gerone, il tiranno di Siracusa che sospettava di essere stato derubato dall'artigiano che gliela aveva costruita, saltò fuori dalla vasca da bagno dove si trovava e si mise a correre nudo attraverso la città gridando Eureka, eureka, ... (Ho trovato, ho trovato, ...). Vi è poi quella di Einstein che non avrebbe amato la matematica da giovane studente e quindi aveva brutti voti. Si ha ancora quella di Galileo che sarebbe salito sulla Torre di Pisa per far cadere degli oggetti di massa diversa per verificare che essi cadono con la medesima legge arrivando al suolo al medesimo tempo (non sembra sia mai stata fatta tale esperienza dalla Torre). Infine vi è l'aneddoto di Newton secondo il quale egli avrebbe scoperto la sua legge di gravitazione universale quando, riposando in giardino sotto un frondoso melo, sarebbe stato colpito sulla testa da una mela caduta.
L'opera, pubblicata nel 1687 in tre volumi, è unanimemente considerata un capolavoro assoluto della storia della scienza; con essa Newton stabilì le tre leggi universali del movimento che non sono state migliorate per i successivi trecento anni. Egli usò la parola latina gravitas (peso) per la determinazione analitica della forza che sarebbe diventata conosciuta come gravità e definì la legge della gravitazione universale.
Nelle biografie di vari scienziati famosi compaiono spesso leggende che dovrebbero far capire meglio alcune cose da loro elaborate o fatte o pensate. Così vi è la leggenda di Archimede che, trovato il modo di capire quanto oro vi fosse nella corona di Gerone, il tiranno di Siracusa che sospettava di essere stato derubato dall'artigiano che gliela aveva costruita, saltò fuori dalla vasca da bagno dove si trovava e si mise a correre nudo attraverso la città gridando Eureka, eureka, ... (Ho trovato, ho trovato, ...). Vi è poi quella di Einstein che non avrebbe amato la matematica da giovane studente e quindi aveva brutti voti. Si ha ancora quella di Galileo che sarebbe salito sulla Torre di Pisa per far cadere degli oggetti di massa diversa per verificare che essi cadono con la medesima legge arrivando al suolo al medesimo tempo (non sembra sia mai stata fatta tale esperienza dalla Torre). Infine vi è l'aneddoto di Newton secondo il quale egli avrebbe scoperto la sua legge di gravitazione universale quando, riposando in giardino sotto un frondoso melo, sarebbe stato colpito sulla testa da una mela caduta.